Ridare la carica alla natura attraverso la land art: intervista a Lorenzo Latella



E’ partito da poco il progetto Breath – Tempo di ricarica, la più grande opera d’arte mai realizzata in Europa, per la riforestazione del monte Olivella a Sapri, in provincia di Salerno. Un progetto ideato dall’artista spagnolo Escif che sarà realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding su Indiegogo e al concerto di un notissimo cantante. Ne parla ai microfoni di Normcore Lorenzo Latella, vicepresidente di Incipit e responsabile del progetto. 

Benvenuto a Normcore Lorenzo. Com’è nata l’idea di questo mastodontico progetto?
In realtà è stata molto semplice. Era diverso tempo che ragionavamo su un’opera di land art, ma volevamo andare un po’ oltre. Le opere di land art di solito non sono visibili a occhio nudo, sono visibili dalle fotografie dall’alto, dai droni, sono spesso in orizzontale. Mentre noi volevamo fare un’opera d’arte in verticale, che fosse visibile da qualsiasi punto di osservazione. Un giorno il presidente della nostra associazione ha buttato l’occhio su questa montagna che sovrasta la città di Sapri e abbiamo iniziato a ragionare su cosa si potesse fare. Dopo due anni di lavoro e di ricerche è nato il progetto Breath.

In cosa consiste il progetto esattamente? 
Pianteremo 5000 alberi a partire da settembre per la realizzazione di un grande disegno di una batteria sulla montagna: una batteria che rappresenta l’energia che quotidianamente sottraiamo alla natura e allo stesso tempo vuole rappresentare una batteria che riprende energia dagli uomini per restituirla alla natura e riforestare di conseguenza tutta la montagna.

Infatti, la cosa bella è che gli alberi che andrete a piantare saranno tutti autoctoni, anche perché la montagna che è stata depredata nel corso degli anni.
Sì, è una montagna che è stata deforestata a partire dalla fine del '700 e la cui deforestazione, tra l’altro, causa ancora oggi alluvioni alla sottostante cittadina di Sapri.

Quindi non solo è un progetto di arte ma è anche un progetto che aiuterebbe le zone limitrofe. 
Sì, infatti, è molto utile. E’ nato come un progetto artistico e man mano nel tempo si è trasformato un vero e proprio progetto ambientalista. La nostra volontà oggi è quella di riforestare la montagna più che mantenere l’opera d’arte. Anche perché l’opera d’arte in sé nel tempo andrà scomparendo è lascerà il posto a un bosco.

Infatti l’opera ha la forma classica di una batteria e gli alberi in base alle stagioni, riempiono o svuotano la batteria.
Esattamente, utilizziamo due tipi di alberi: il leccio, che è una pianta autoctona, e la foresta che c’è vicino è proprio una lecceta, rimane sempreverde e costituirà il contorno della batteria. La parte interna sarà costituita da aceri che cambiano colori durante la stagione passando dal verde chiaro al verde scuro, all’arancione e al rosso per poi perdere le foglie. Quindi rappresentano proprio la carica della batteria, che si carica nei periodi primavera/estate e man mano perde carica nel periodo dell’autunno fino a svuotarsi.

Essendo un’opera di così grandi dimensioni come affrontate i costi? 
I costi ci sono e sono soprattutto legati alla logistica perché bisogna portare i materiali della montagna, oltre agli alberi anche il sistema d’irrigazione e quant’altro. Noi abbiamo deciso di farlo con l’aiuto dei cittadini e di tutti coloro che hanno a cuore la questione ambientale attraverso un crowdfunding. Chiunque ha la possibilità di comprare un albero, sul quale poi inseriremo la targhetta con il nome, attraverso una piattaforma informatica, Indiegogo dove con 12 euro si può comprare un albero o donare cifre più alte e in ogni caso riceverà un rgalo da pare dell’associazione

Oltretutto l’artista Escif ha preparato molti disegni come ricompensa della donazione.
Sì, diverse serigrafie e disegni per le bag. In più ci sono anche dei week end da trascorrere qui a Sapri con l’associazione, tutto a spese nostre.


Alcune opere di Escif realizzate per il progetto Breath


Anche un noto cantante vi aiuterà a finanziare il progetto.
Sì, Damien Rice quando è venuto a conoscenza del progetto ha aggiunto una tappa al suo tour il 19 maggio al Teatro Acacia di Napoli, e devolverà tuto il cachet del concerto al progetto.


Com’è nata una congiunzione tra un artista spagnolo, un cantante irlandese e la vostra associazione che è italiana?
Come Incipit da anni facciamo un festival di street art di livello internazionale e abbiamo contatti frequenti con i più grandi street artist di tutto il mondo ed Escif è una nostra frequentazione da anni. Infatti, con lui abbiamo ragionato per diversi mesi rispetto al disegno da fare sulla montagna e poi lui ci ha messi in contatto con Damien Rice. Ti dico la verità sono stati contatti che abbiamo sempre avuto con una facilità estrema. A volte è più la paura di cercare un contatto - pensando che possa non rispondere per esempio - ma noi abbiamo sempre trovato grande disponibilità e professionalità. E’ stato davvero un percorso semplice da questo punto di vista

E’ stato più difficile dal punto di vista burocratico immagino, visto che si fa in Italia!
Sì, la burocrazia italiana è sempre quello che è. Poi l’Olivella e un monte particolare perché è contiguo alla città di Sapri, la sovrasta, però è di proprietà del comune di Vibonati ma catastalmente amministrato dal comune di Tortorella e quindi dovevamo mettere assieme tre amministrazioni comunali. In più è un’area continua al parco nazionale del Cilento, che quindi doveva intervenire, in più c’è la regione, la provincia: Il lavoro burocratico è stato complesso e continua a essere complesso. Però devo dire che tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione, anche dal punto di vista burocratico, ci hanno sempre aperto le porte. Il progetto è piaciuto a tutti e quindi non ci sono stati dei cavilli o intoppi, è una questione di carte e poi il resto viaggia da sé.

Inizierete a piantare gli alberi a settembre e quando pensate sarà pronta tutta l’opera?
Tutta l’opera dovrebbe essere pronta nel giro di un anno perché gli alberi hanno diversi periodi di piantumazione e quindi iniziamo con i lecci e poi passeremo agli aceri, che metteremo nel periodo primaverile per dargli più forza. Nell’arco di un anno solare riusciremo a realizzare tutta l’opera. Poi nel 2019 ci sarà la piantumazione di altri 2000 alberi che completeranno tutta la carica della batteria. Il disegno viaggerà poi da solo si trasformerà nel tempo in un bosco.

Vorrei chiudere con un appello: comprare un albero costa 12 euro e si compra qualcosa che durerà oltre noi stessi. Si lascia un segno particolare di sé e poi è sempre bello contribuire alla crescita della natura. Con 12 euro si piò dare un segnale molto forte!

Esatto, e si può lasciare qualcosa alle generazioni che verranno al posto che togliere sempre!
Sparks - Never Turn Your Back On Mother Earth

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