La crisi creativa: toccare i limiti per superarli




No, non andiamo via dal processo della crisi per paura del dolore perché, come succede per le malattie, la crisi crea! E in questo caso ha anche un cognome: la crisi creativa. Quando si ha mancanza della linfa creativa si entra in crisi e quando questa diventa pungente e dolorosa è proprio il momento in cui si crea la poetica. 
Tutti i movimenti artistici sono pieni di questo tipo di crisi. La crisi è la spirale che mette tutto in movimento ed è di per se, il proprio movimento. 

L’impermanenza è la legge! E possiamo fare dei dolori una cosa bella.
Infatti, quando un male emerge in superficie ci fa un “favore”, perché restando nascosto si comporterebbe come un cancro: si auto perpetuerebbe senza che noi ce ne accorgessimo, creando sempre più danni man mano che passa il tempo. Se vediamo i limiti, vuol dire che possiamo dispiegare la forza necessaria per superarli.

David Bowie ha fatto il suo ultimo album "Blackstar" dopo aver saputo di avere un cancro, Eric Clapton ha fatto "Tears in Heaven" dopo la morte di suo figlio, e anche Nick Cave ha lavorato su "Skeleton Tree" dopo di una perdita analoga. 
Queste opere sono la quintessenza della trasformazione del dolore-piombo in oro. E questi alchimisti della música, hanno lasciato qualcosa di indelebile, o possiamo anche dire, di eterno.

Scritto in collaborazione con Juli Wexel, giornalista, docente di portoghese e speaker radio e Tv in Brasile.


Nick Cave - Skeleton Tree

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