John Cage e la ricerca di rapporti tra suono e silenzio
Il rapporto tra musica e silenzio ha spesso affascinato i musicisti: in tempi recenti i Soundgarden hanno inserito nell’album Ultramega Ok del 1998 un brano, One Minute Of Silence, che riproduce una sorta di rumore bianco, mentre gli Einstürzende Neubauten hanno fatto un intero album sul silenzio, Silence Is Sexy nel 2000 (pubblicato manco a farlo apposta dalla Mute Records).
Ma il più grande di tutti, in queste ricerche sui rapporti tra suono e silenzio, rimane il musicista americano John Cage.
Nel 1952 presentò la sua partitura “4.33”. E’ un pezzo rivoluzionario, o una estrema provocazione, ogni opinione è lecita. Tutti lo possono eseguire, e già questo la dice lunga. E’ sufficiente sedersi in buon ordine davanti al direttore di turno con il proprio strumento e aspettare le sue indicazioni. Se non si possiede uno strumento ci si può sedere tra il pubblico, tanto anche questo “suonerà” il pezzo. Il direttore, quando lo riterrà opportuno, farà partire un cronometro posto sul proprio leggìo facendo un opportuno segno a tutti i presenti. A questo punto il pezzo è iniziato. Dopo 4 minuti e 33 secondi il direttore fermerà il cronometro e chiuderà l’esecuzione con un altro opportuno gesto. Questo è tutto. La “musica” creata in quel lasso di tempo è rappresentata da bisbigli, colpi di tosse, scricchiolii e quant’altro che interrompono accidentalmente il silenzio imposto.
Riguardo durata esatta di 4 minuti e 33 secondi, e non qualsiasi altra, credo che sarà uno dei tanti misteri che sopravviveranno a noi stessi.
“Sentivo e speravo – diceva Cage – di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell’ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare ad un concerto”. Cage voleva semplicemente dimostrare che “fare qualcosa che non sia musica è musica”.
E sempre Cage ha detto: “i suoni se ne stanno nella musica per rendersi conto del silenzio che li separa”.
Fonte: Piero Quarta "Il silenzio in musica: l’importanza di ciò che non si percepisce"
E ora, cari lettori, è il momento che suoniate voi...
John Cage - 4'33"
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