I 50 anni di Sgt. Pepper: un non concept album e la parentesi alla batteria di Jimmy Nicol

I beatles con Jimmy Nicol alla batteria

Quando “Sgt. Pepper” uscì la percezione fu che fosse se non il primissimo, perlomeno il più riuscito “concept album”. Opinione, diffusa ancora oggi, ma ampiamente considerata infondata: “Sgt. Pepper” sembra un concept album, ovvero un disco in cui tutte le canzoni contribuiscono a raccontare un’unica storia, ma così non è; la sua unità concettuale sta nel fatto che è stato organizzato in maniera da farlo apparire come l’opera di un gruppo di musicisti – ovvero la fantomatica Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper – “diversi” dai quattro che lo concepirono e realizzarono.

Ma torniamo alle canzoni. Hunter Davies, biografo ufficiale dei Beatles, un giorno camminava con Paul e il suo cane Martha. Era un giornata di sole, la prima che annunciava l’arrivo della primavera e Paul disse “It’s getting better”. Voleva dire che la il bel tempo era arrivato ma Paul scoppio in una risata. Gli ricordava Jimmy Nicol, l’intruso dei Fab, che sostituì Ringo che aveva la tonsillite in alcune date nel giugno del ’64. Era un tipo taciturno e amichevole e dopo ogni concerto Paul e John si informavano su come si era trovato e lui rispondeva sempre “It’s getting better”. Paul appena arrivato a casa iniziò la stesura del testo e quando arrivò John gli fornì il suo contributo, come nei versi in ci si parla di istinti violenti, una sorta di redenzione per i suoi comportamenti.

The Beatles - Getting Better


L'influenza di Sgt. Pepper è stata tale che il 24 novembre 1974, ad Afar, Etiopia, un gruppo di paleoantropologi guidati da Donald Johanson e Tom Gray rinvenne i resti di un esemplare di femmina adulta di Australopithecus afarensis, battezzata col nome di Lucy in onore di Lucy in the Sky with Diamonds che andava in onda alla radio proprio durante gli scavi.



Le ossa di Lucy, l'Australopithecus afarensis

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