Quando punk e femminismo irrompono nella musica '90s: le Riot Grrrls





Continuiamo a vedere alcune donne che nella musica si sono ritagliate il loro posto a calci nel sedere. A cavallo tra gli anni settanta e ottanta nasce e si diffonde l’hardcore punk, un genere molto maschio che vedeva ai concerti orde di skin che pogavano su corpi di maschi sudati e a torso nudo. Le uniche donne che vedevano erano quelle in TV e la scena punk, come quella rock in generale, era abbastanza misogina: gruppi femminili e soprattutto femministi erano malvisti, motivo per il quale erano ghettizzati. 


Ma sul finire degli anni '80 Ian MacKaye e la sua cricca DIY sciolgono i Minor Threat, mentre gli Embrace introducono un processo di progressiva “de-machizzazione” del punk grazie a musiche più lente e testi più profondi. Finalmente qualcuno si stava guardando attorno e si domandava: “ma dove cazzo sono le donne?”

Il punk rallenta e diventa emo, aprendo così qualche spiraglio. La vera pietra miliare del punk femminista viene portata in scena dai Mecca Normal, duo canadese che alla metà degli 80’s, tramite le liriche anti-maschilismo della frontwoman Jean Smith, danno vita ad un universo intero e con “la terza ondata del femminismo” degli anni ’90 aprono la strada alle riot grrrls. 

Mecca Normal - Strong White Male

In questo brulicare di cultura e controcultura, quale città meglio di Seattle poteva fare esplodere la bomba? E infatti, di lì a poco esce la fanzine “Riot Grrrl”, che darà vita e nome all’intero movimento musicale. Temi trattati? Stupro, abusi domestici, sessualità, patriarcato, razzismo e sessismo. Niente male per delle ragazze che, secondo le aspettative dei loro genitori, sarebbero dovute restare a casa a sfornare nipotini. Alla guida della rivista ci sono Kathleen Hanna e Tobi Vail, delle Bikini Kill, e Molli Neuman ed Allison Wolfe, delle Bratmobile, le due band-totem del movimento.

Nel 1991, Katheleen Hanna, ex stripper ed attivista per i diritti civili, guida il corteo femminista contro la Christian Coalition e contro le leggi anti-aborto. Prendono parte alla manifestazione band leggendarie del genere, come L7 e 7 Year Bitch. 

Bikini Kill - Rebel Girl

È la prima volta in cui le Riot Grrrls salgono alla ribalta nazionale. Nell’agosto di quella stessa estate, all’International Pop Underground Convention (IPU) di Olympia, le Riot Grrrls si esibiscono insieme agli interpreti della nascente scena grunge. In un certo senso il movimento Riot Grrrl, facendo questo, si distacca dal vecchio punk hardcore e si inserisce in un contesto che meglio gli si addice: il nuovo sound di Seattle, distorto e trasandato. Al live partecipano anche le Hole e, narra la leggenda, la loro frontwoman, Courtney Love, avrebbe conosciuto Kurt Cobain proprio in quella calda sera sulle coste del Pacifico.

Il fenomeno “fem-punk” esplode anche a livello mainstream. I media faranno fatica a digerire ed interpretare correttamente il messaggio delle Grrrls. Proprio per questa incapacità dei media, a metà degli anni 90, le Girrrls saranno rimpiazzate dal “girl power” delle nascenti Spice Girls, ormai proiettate in una dimensione prettamente commerciale, senza alcuna velleità eversiva.

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