La sartoria che si ribella all’omologazione compie il suo primo anno: intervista a Francesca Buonacara e Ilenia Marzella di Gruccialterna


Francesca Buonacara e Ilenia Marzella sono la mente e le mani che stanno dietro a Gruccialterna, una sartoria "ribelle" in Strada Maggiore 58/A a Bologna. Ai microfoni di Normcore ci raccontano come è nata l’idea di aprire un atelier sartoriale e fanno il bilancio di questo primo anno di attività.

Ciao ragazze benvenute a Normcore! Iniziamo spiegando cosa è Gruccialterna.

F: Gruccialterna è una sartoria in cui Ilena disegna e realizza capi di abbigliamento secondo nostri modelli e nostre linee. Non è una sartoria su misura ma è una sartoria che propone abiti pronti da indossare e comprare.

Leggevo sul vostro FB che avete diverse linee di abbigliamento.

F: Si, ve ne parla Ilenia, che è la creativa della coppia.

I: Esatto, Francesca si occupa di tutto il resto! Ci sono due diverse linee: una più femminile e classicheggiante e la seconda sul genere tomboy, un nuovo look che si sta vedendo da un po’ di anni sul mercato, del quale abbiamo voluto dare il nostro punto  di vista.

La vostra proposta tomboy è molto interessante e immagino sia molto apprezzata dalla comunità LGBTQ e non solo: offre una scelta a chi non vuole avere per forza la gonnella o i tacchi.

I: Sì, anche se adesso è piuttosto di moda lo stile tomboy, quello che si vede nelle riviste è spesso un po’ rivisitato, come le camicie che, anche se hanno tessuti tipicamente maschili, hanno sempre la sfiancatura. Noi offriamo la nostra visione del tomboy, con linee molto semplici senza tagli e riprese particolari, che piacciono molto alla comunità LGBTQ. Tanti ragazzi si fermano in negozio e comprano le nostre camicie proprio per eliminare questa divisione di genere ed essere completamente agender. E questa è una cosa molto bella.



E’ proprio questa l’idea che mi piace molto del vostro negozio. Non tutti devono esser per forza omologati, ognuno deve poter scegliere di vestirsi come si sente.

I: Sì, è quello che vogliamo anche noi. Ogni capo è studiato perché la donna si senta a proprio agio con i vestiti che indossa e non sia costretta ad andare in negozi multinazionali dove trova pantaloni che stanno troppo stretti o troppo larghi per via delle taglie standard che la obbligano a incanalarsi in quella direzione.



Ho visto, sempre curiosando sul vostro FB, che avete fatto un omaggio a David Bowie, di cui ho largamente parlato durante la mia trasmissione anche in ragione della mostra che si è da poco conclusa qui a Bologna. Che cosa avete fatto?

F: Beh, anche noi adoriamo David Bowie, siamo state al debutto della mostra a Londra, dove abbiamo vissuto e con cui abbiamo uno stretto legame. David Bowie è una fonte di ispirazione non solo dal punto di vista musicale ma come personaggio, soprattutto per Ilenia. Chi ha visitato la mostra lo sa, David Bowie non è stato solo un’icona della musica, è stato un personaggio a 360 gradi in cui la moda è sempre stata al centro dagli inizi fino alla fine.
Avevamo quindi una forte voglia di far entrare David Bowie nel nostro atelier. Abbiamo conosciuto Elisa Romboli, illustratrice che ci ha regalato un soggetto meraviglioso che gioca sull’identità del Major Tom e quel periodo di David Bowie e ci siamo innamorate subito di quel disegno; così abbiamo deciso di realizzare delle t-shirt, che ovviamente Ilenia disegna e cuce, con le stampe di Elisa e che sono ancora disponibili in atelier.

La T-shirt di Gruccialterna disegnata da Elisa Romboli


Ci son molte persone che in questi giorni piangono lacrime di coccodrillo perché non sono andati alla mostra, così in qualche modo possono recuperare! Dicevate che avete abitato a Londra. Siete molto giovani, come mai da Londra siete venute a Bologna? O siete matte o avete avuto un’idea!

F: Noi Bologna la amiamo molto, non ci siamo capitate, abbiamo deciso di viverci. Londra è stato un periodo della nostra vita, abbiamo preso tanto da quella città, come poi accade in tutti i viaggi, ma quello che facciamo è davvero italiano. Noi siamo la culla della moda e dell’artigianato quindi è giusto che venga fatto in Italia con tutto ciò che in Italia si può trovare, come i tessuti e i prodotti artigianali. Infatti, in atelier teniamo altri brand che lavorano come noi ed è bello scoprire che c’è un mondo fatto di ragazzi giovani che si muove in quella direzione, che sta recuperando tutte quelle vecchie tecniche. Bologna è una città fantastica da quel punto di vista, può crescere tanto sull’handmade e l’artigianato e quindi noi siamo qui con il nostro progetto.

Oh, un po’ di luce e di speranza!  Avete all’attivo anche diverse collaborazioni artistiche. II vostro negozio, che invito ad andare a visitare perché è davvero bello, lo ha decorato Valeria Bertolini che è stata ospite a Normcore poche settimane fa. Oltre alla collaborazione con Valeria, che direi permanente, state organizzando altre collaborazioni?

I: Abbiamo deciso di chieder a Valeria di render unico il locale regalandole una parte di muro e dicendole “fai quello che vuoi e divertiti”. E lei si è divertita: l’idea che è venuta fuori l’ha pensata completamente lei conoscendo i nostri gusti ed è un’opera che non ci si stanca mai di guardare.

F: Ora abbiamo in atto altre collaborazioni per l’anniversario che ormai è alle porte. Domenica 20 novembre, infatti, festeggeremo il nostro primo compleanno con una festa, ovviamente alcolica, dove ospiteremo un collettivo artistico, Gli Infanti. Sono dei giovani ragazzi che studiano e vivono a Bologna che esporranno la loro prima mostra; ciò che fanno non è tanto presentare le loro opere ma interpretare il luogo che li ospita, quindi in realtà ci stanno facendo un omaggio.

La parete del negozio decorata da Valeria Bertolini


Alle porte del primo compleanno di Gruccialterna qual è il bilancio? Cosa vi aspettate dal futuro?

I: Ci riflettevo proprio qualche giorno fa: quando abbiam iniziato un anno fa c’erano sei capi in croce, ora ce ne sono oltre una quarantina quindi è già un ottimo risultato e penso ci sia stata una crescita. …Fra intervieni tu!

F: Speriamo di affermarci, che molta più gente venga a trovarci. Già attiriamo tanta gente e questa è una cosa positiva. Speriamo che ci sia il passo successivo, che si scelga di indossare un capo di qualità, sartoriale. Noi proponiamo un laboratorio a porte aperte, la gente può vedere Ilenia che lavora. Credo sia una cosa che manca nella nostra generazione. Speriamo che la gente voglia distinguersi e voglia ritornare a quella qualità che è tipicamente nostra.

I: Che poi se no si rischia di trovare i topi nei pantaloni!


Ilenia a lavoro nell'atelier



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