La non-moda del grunge
Se la anti-moda punk poteva essere interpretata come “contro la moda” tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 nasce una “non moda”: il grunge. La gioventù grunge, nata da hippies e cresciuta da punk, reinterpreta questi componenti attraverso la loro personale estetica della West Coast, post-hippie, post-punk. La musica grunge affonda le proprie radici nella società dell'America nord-occidentale, caratterizzata a metà degli anni ottanta da piaghe come la povertà, la disoccupazione, la droga. In questo senso si considera che il grunge si sia ispirato in parte ideologicamente all'hardcore punk americano degli anni ottanta. La città di Seattle in particolare risulta essere in quegli anni un centro privilegiato di consumo di eroina e i giovani per sfuggire alla noia e al male di vivere si rifugiano nella musica, dando vita a una scena musicale fortemente localizzata.
La moda grunge era essenzialmente sciatta, scoordinata ma con alcuni elementi comuni: tra questi iconici sono i jeans stracciati, le camicie di flanella, cardigan di lana lisi, T-shirts sporche con loghi obsoleti. La filosofia anti-materialista a basso costo portata dalla recessione portò a recuperare abiti di seconda mano come abiti e camicie a fiori, camicie da notte e babydoll, camicie a quadri da boscaiolo: il grunge portò la casualità e il comfort dei vestiti a un nuovo livello.
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