La musica in Giappone: la nascita del punk


Nel nostro viaggio in Giappone siamo verso la fine degli anni ’70...e allora cosa manca? 
Ma ovviamente il mio amato punk! La scena punk giapponese esiste almeno da quando Vivienne Westwood ha iniziato a capitalizzare ogni aspetto dell’ambiente punk di King’s Road (ossia, dal giorno stesso in cui è nato), eppure, inspiegabilmente, l'Occidente ha prestato ben poca attenzione alle sottoculture nipponiche pre-Harajuku. Nel vuoto lasciato all'interno della scena musicale alternativa dopo la seconda guerra mondiale, la gioventù giapponese ha iniziato ad avere qualcosa per cui incazzarsi verso la metà degli anni Settanta—il declino del settore industriale e l’impennata dell’inflazione durante la crisi del petrolio mondiale—e così è nato il punk giapponese.

Ascoltiamo gli Swankys, una versione più cool dei Sex Pistols, il cui chitarrista aveva l’abitudine di portare un copricapo e una maglietta di seta dorata per sottolineare la sua giapponesità, e così facendo era indubbiamente molto più punk di tutti quei londinesi tutti uguali con le giacche borchiate coordinate e pantaloni di pelle. Da loro secondo album del 1985, More Fuck, ascoltiamo Bad Brain.

Swankys -  Bad Brain

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