La musica in Brasile: l'espressione dei sentimenti
Questa settimana siamo in Brasile, il luogo più musicale del mondo. La musica è dovunque: nelle strade, nella lingua parlata di tutti giorni, nelle movenze, nel modo di camminare, di amoreggiare, di giocare al calcio, di festeggiare o di esprimere dolore. O meglio: è visibile dovunque un'attitudine verso la musica che è indubbiamente speciale e che è all'origine della sorprendente ricchezza musicale del paese.
Il fatto è che in nessuna parte del mondo, e questa forse è la ragione della particolarità del Brasile, c'è un rapporto così stretto tra la modernità e la tradizione, tra folklore e sperimentazione, tra vita e musica.
Il fatto è che in nessuna parte del mondo, e questa forse è la ragione della particolarità del Brasile, c'è un rapporto così stretto tra la modernità e la tradizione, tra folklore e sperimentazione, tra vita e musica.
Il Brasile è un paese dove l’allegria e il ritmo sono contagiosi ma per la musica brasiliana la tristezza e la nostalgia hanno la stessa dignità della felicità: Antonio Carlos Jobim diceva che condividono la stessa bellezza. I brasiliani stessi dicono che la loro musica racconta prevalentemente la bellezza.
La musica brasiliana deve la sua particolarità ad una fusione fra influenze africane ed europee. Il Brasile è stato, infatti, colonia portoghese e luogo d’immigrazione spontanea ma anche forzata, come nel caso della tratta delle popolazioni di colore dall’Africa, e ogni etnia vi ha portato qualcosa di molto tipico che è confluito nella musica come nella danza e in generale in ogni forma di arte.
Lo choro, letteralmente il pianto, è la struttura portante della musica tradizionale del Brasile e deriva dalla fusione tra le danze da salotto dell’Ottocento europeo (polka, valzer, schottisch), la musica classica del Vecchio Continente e i ritmi africani portati in Brasile dagli schiavi; il tutto miscelato con una dose di malinconico fado portoghese. Sorto a Rio de Janeiro nella seconda metà dell’800, può vantare di essere il padre del più noto samba, nonché il nonno dell’elegantissima bossa nova.
Ascoltiamo colui che è stato, assieme a Heitor Villa-Lobos, uno dei capisaldi dello Choro moderno: Pixinguinha, pseudonimo di Alfredo da Rocha Viana Filho, è stato un compositore, arrangiatore e polistrumentista brasiliano. Fra il 1916 e il 1917 compone Carinhoso, e nel 1928 Lamentos, choros famosissimi ma criticati, perché si diceva avessero troppo influenza jazz. Ascoltiamo proprio il primo brano, Carinhoso, nella prima interpretazione con voce, di Orlando Silva, del 1937.
Pixinguinha - Carinhoso
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