La musica in Australia: gli aborigeni e le influenze europee
Questa settimana siamo in Australia. I primi insediamenti umani nell’isola risalgono circa a 50000 anni fa quando i primi aborigeni, provenienti probabilmente dalle terre dell’est, arrivarono in questo territorio. Studia archeologici sulla pittura su roccia nel Nord suggeriscono che nella regione di Kakadu si suonavano strumenti già 15,000 anni fa. La musica ha sempre avuto un ruolo cardine nella vita e nella cultura aborigena. Per i nativi la musica è il mezzo con cui il cosmo fu creato, manifestandosi attraverso i tonanti boati e le fragorose risate degli antenati, padri di tutti gli esseri viventi. Versi animali, canti d'uccelli, tuoni, lampi e pioggia, una polifonia che evoca la creazione del mondo. E il suono primordiale si è trasformato in seguito in racconti cantati, che ogni singola comunità deve tramandare ai discendenti, invariati nella melodia e nel testo originali. Solo in questo modo è possibile garantire l'esistenza e contravvenire a questa legge significa interferire nell'ordine generale del cosmo. Attraverso i canti quindi vengono tramandati gli insegnamenti e le conoscenze della tribù, che non conosce tradizione scritta.
Il suono più immediatamente riconosciuto e puramente australiano è quello del didgeridoo, l'antico strumento degli indigeni, che si trova in natura e non richiede in genere nessun intervento umano, anche se si possono trovare esemplari decorati. Noto anche come ydaki, djalupu, djubini, ganbagg, gamalag, è antico almeno 15.000 anni e viene suonato con la tecnica della respirazione circolare permettendo di ottenere un'emissione d'aria continua senza mai smettere di inspirare. Lungo tubo cavo in legno suonato a fiato, che può arrivare ai 4 metri, è uno strumento sacro agli aborigeni, spesso usato in gruppo, impiegato nei riti di iniziazione dei giovani, nelle cerimonie di affiliazione delle tribù o a scopo terapeutico, unico caso in cui l'utilizzo è concesso anche alle donne.
Didgeridoo
Il punto di svolta della storia australiana è però l’arrivo dei coloni inglesi intorno al 1770. Con lo sbarco delle truppe del capitano Cook sull’isola cominciarono i primi insediamenti europei e l’inizio dei problemi per le popolazioni aborigene locali che abitavano le terre.
Attualmente la musica indigena contemporanea ha coperto diversi stili, incluso il rock and roll, il country, l’hip hop e il reggae. Jimmy Little è considerato il primo performer Aborigeno ad ottenere successo mainstream, con la sua canzone di debutto del 1964 "The Royal Telephone".
James Oswald "Jimmy" Little è stato un musicista, attore ed insegnante aborigeno della tribù Yorta Yorta. Dal 1951 ha avuto una carriera come cantautore e chitarrista che è durata per sei decadi. For moltissimi anni è stato la principale star di origine aborigena della scena musicale australiana. La sua musica era influenzata da For Nat King Cole e dall’artista country americano Jim Reeves. Il suo brano gospel "Royal Telephone" ha venduto oltre 75,000 copie e il suo album più popolare, Messenger, raggiunse la posizione 26 nel 1999 on the ARIA Albums Chart.
Jimmy Little - Royal Telephone
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