La nascita delle parole della musica: le note e il pentagramma di Guido D'Arezzo
Parlando di parole abbiamo visto qualche giorno fa dove è nato il carattere tipografico che quasi tutti i libri italiani utilizzano e allora oggi vediamo quando e come è nata la scrittura della musica.
Tutti - o almeno credo - sappiamo cos'è un pentagramma e cosa indicano forma e posizione delle note. Oggi lo diamo per scontato ma fino a non troppo tempo fa l'unico modo per imparare la musica era che qualcun altro la insegnasse visto che non esisteva alcun metodo di notazione. Colui che si è sforzato di immaginare questa rivoluzione e senza il quale la musica che ascoltiamo nemmeno esisterebbe, è Guido Monaco, conosciuto anche come Guido D'Arezzo, un monaco benedettino e insegnante di musica.
Guido D'Arezzo insegnava canti gregoriani ai monaci dell'abbazia di Pomposa e poi della cattedrale di Arezzo e, resosi conto della difficoltà di trasmettere i suoi insegnamenti senza poterne prendere nota, iniziò a sperimentare il suo nuovo metodo di insegnamento, arrivando a quella che si può definire l'invenzione del millennio.
Prima di lui, infatti, qualche tentativo di scrittura musicale era stato fatto ma si trattava di sistemi imprecisi, poco pratici, limitanti e limitati.
Per denotare i suoni, Guido usava le prime sillabe dei versi dell'inno a san Giovanni Battista di Paolo Diacono: “Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si” (L'Ut venne sostituito con il Do qualche secolo dopo da Giovanni Battista Doni). Oltre a questo, ha introdotto l'uso del tetragramma, parente di primo grado del pentagramma: quattro linee per indicare l'altezza delle note a seconda del loro posizionamento, in modo, ovviamente, più preciso rispetto al rigo unico che si utilizzava sino a quel momento.
Come vuole la tradizione conservatrice tipica della specie umana, l'invenzione di Guido D'Arezzo gli portò gloria ma anche avversità: se infatti Papa Giovanni XIX restò colpito favorevolmente, al punto da invitarlo a Roma per farsi illustrare di persona i suoi metodi, il mondo delle abbazie rimase sospettoso per qualche tempo. Come accade ancora oggi, probabilmente temevano di vedere ridimensionato lo status di conoscenza elitaria, per iniziati, che aveva ai tempi la musica “colta”.
Cosa che, in effetti, accadde, ed è per questo che il nuovo sistema di notazione fu anche un'innovazione politica: un po' come accadrà anche con la stampa qualche tempo dopo, si liberò una conoscenza che fino a quel momento era stata a uso esclusivo di pochi privilegiati. Da quel momento tutti avevano la possibilità di imparare e riprodurre qualcosa che prima poteva venir tramandato solo oralmente, all'interno di un ambiente chiuso come quello della chiesa.
Chuck Berry - Rock And Roll Music
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