I 50 di Are You Experienced


E' il 1967 e Jimmy Hendrix, dopo lo scarso riscontro ricevuto negli Stati Uniti, sbarca  assieme alla sua Stratocaster nell’animatissima scena inglese dove i Beatles si preparano alla svolta psichedelica di “Sgt. Pepper” e i Pink Floyd mettono in piedi i loro primi light show.

Il viaggio in Inghilterra è stato organizzato dal bassista degli Animals Chas Chandler ed è proprio lui a aprire le porte a Jimmy della scena londinese. 

In tre settimane il gruppo è formato: dalle audizioni per mettergli a fianco un gruppo spuntano il bassista - di ripiego, perché sarebbe un chitarrista - Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell, preferito a Aynsley Dunbar solo dopo al lancio di una moneta. 

Jimmy diventa Jimi e il trio prende il nome di Experience. E mai nome fu più azzeccato, perché la musica che di lì a poco andranno a creare è una vera e propria esperienza che aprirà nuovi orizzonti.

Dopo la pubblicazione di diversi singoli, che non saranno inclusi nella prima stampa dell'album, il 12 maggio del 1967 esce "The Jimi Hendrix Experience", un album incendiario che senza troppi complimenti mette in luce il talento del chitarrista nello stravolgere completamente l'uso dello strumento, con un suono tagliente e affascinante che ha irreversibilmente mutato l'approccio alla chitarra elettrica, per molto tempo lo strumento incontrastato del rock. Il rock-blues, l'R&B, il funk, persino il jazz diventano “altro” nelle mani di Hendrix. 

In America l'album viene pubblicato dopo l'esibizione del gruppo al Monterey Pop Festival dove Jimi brucia la sua Fender Stratocaster, lasciando tutti allibiti, in primis gli altri chitarristi presenti al raduno tra cui Pete Townshend ed Eric Clapton, considerati all'epoca i numeri uno.

Nella foto di copertina originale, scattata da Bruce Flaming, Hendrix allarga le falde del mantello che indossa, dal quale spuntano Mitchell e Redding. L’edizione americana avrà un’altra copertina, una foto di Karl Ferris leggermente deformata e con una grafica molto psichedelica, e una track list differente comprendente anche i lati A dei singoli usciti in precedenza.



Un disco che contiene alcune della più famose canzoni della storia del rock, basti pensare all'eccitante "Foxy Lady" in apertura o a "Manic Depression" suonata in 9/8!, "Third stone from the sun", chefa risaltare la componente psichedelica di Hendrix o "Red House",un blues elettrico che riesce comunque a mantenere il pathos tipico di questo genere.

La sua capacità di "comunicare" con la chitarra è andata ben oltre i suoi interminabili assoli: è sperimentazione, passione, rabbia esplosiva, sensualità. Hendrix ha compiuto con il suo strumento una rivoluzione copernicana e questo suo disco di debutto è diventato uno dei più influenti nella storia del rock, un album sovversivo che affonda le radici nel passato e ha riscritto il futuro.



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