Le fastidiose classifiche di fine anno.

Ogni anno in questo periodo escono centinaia e migliaia di classifiche di fine anno che intasano social network e siti web e in cui si cimentano redattori, direttori, autori tv, sessuologi, casalingh* di Voghera delocalizzat* a Milano e chiunque si ritenga in qualsiasi modo autorizzato a parlare di musica. 

Mania, quella per le classifiche, che divide e subito unisce: per questo esistono le controclassifiche, quelle che raccolgono le preferenze più raffinate, cool, meno mainstream, ma che, a loro volta, taglieranno fuori altri emarginati. E sarà un cane che si morde la coda: ecco pronta un'altra lista che li include ed esclude qualcun altro fino a quando arriverà l'agognato anno nuovo spazzando via l'esigenza di dare un senso all'anno passato e inizierà la fotta di pronosticare il futuro.

Ecco, siccome non potevo certo esimermi dal rendermi a mia volta parte di qualcosa di fastidioso, decisamente hardcore, inizierò a elencare i dischi che mi sono piaciuti di più quest'anno, ma senza ordine, così che non escluderò niente e nessuno, in pieno stile normcore.
Non intendo quindi assolutamente dire qual è l'insindacabile disco dell'anno, ma solo condividere con voi qualcosa che mi è piaciuto. Quindi più che una classifica sarà il riassunto musicale del 2016 per me, per fare un bilancio dell’anno trascorso.
La chiamerò, quindi, "Meglio il 2016!" perché, tanto, è sempre meglio l'anno che verrà. Basta che venga. E intanto questo va benissimo.



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