La storia della copertina di Animals dei Pink Floyd


Continuiamo a palare di animali e vediamone uno che è davvero entrato nella storia della musica: il maiale dei Pink Floyd.

Per realizzare la copertina di Animals, che sarebbe diventato un altro dei loro dischi più apprezzati, i Pink Floyd si rivolsero a Aubrey Powell, che aveva già realizzato la copertina di The Dark Side of the Moon. Vennero prese in considerazione diverse idee, ma alla fine Roger Waters chiamò Powell per dirgli che aveva deciso di usare la centrale di Battersea, che dagli anni Trenta trasformava carbone in energia nell’omonimo quartiere, a sud ovest del centro di Londra. La centrale era uno degli edifici più riconoscibili di Londra, era già finita nel film dei Beatles Help! del 1965 e Waters, che abitava nella zona, la vedeva tutti i giorni dalla finestra di casa. Decise allora che voleva far volare tra le ciminiere della centrale un grosso palloncino a forma di maiale, visto che il disco si ispirava in parte alla Fattoria degli animali di George Orwell, e le tre canzoni principali del disco si chiamavano “Dogs”, “Pigs” e “Sheep” (cani, maiali e pecora). Prima e dopo le tre canzoni ce n’era un’altra, divisa in due parti, chiamata appunto “Pigs on the Wing” (maiali in volo). A disegnare il palloncino a forma di maiale fu l’artista australiano Jeffrey Shaw, e lo realizzò l’azienda tedesca Ballon Fabrik: era lungo circa 12 metri, e fu soprannominato Algie.



Il 2 dicembre, ha raccontato Powell, c’era un cielo eccezionale. Per lo shooting avevano anche assunto un cecchino, per sparare al maiale nel caso in cui si fosse staccato da terra. Il maiale però non si gonfiava, non si capiva bene perché. Powell allora cominciò a scattare delle foto alla centrale, senza palloncini in mezzo, perché il cielo era troppo bello. Non riuscirono a gonfiare il maiale fino al giorno successivo, il 3 dicembre: finalmente si alzò tra i camini, e tutti erano pronti per iniziare a scattare le foto, quando il palloncino si staccò dalla catena che lo teneva legato a terra, e volò in cielo. Il cecchino non era stato chiamato per il secondo giorno dello shooting.

I Pink Floyd se ne andarono. Il maiale attraversò le rotte degli aerei che atterravano all’aeroporto di Heatrow, che si trova una trentina di chilometri a ovest di Londra. Tutti i voli in partenza dall’aeroporto vennero cancellati e Powell venne arrestato. Quelli dello studio Hipgnosis diffusero un appello radio chiedendo a chi avesse visto il maiale di segnalarlo, e l’aviazione britannica mandò una squadra in elicottero per cercarlo. Alla fine, alle nove e mezza di quella sera, telefonò un uomo: «Siete voi che cercate un maiale? È nei miei campi che spaventa le mucche». Era finito nel Kent, la parte di Inghilterra a sud est di Londra. Il maiale venne recuperato, e i Pink Floyd si guadagnarono della pubblicità gratuita finendo su tutti i giornali inglesi.

Quelli della centrale li lasciarono tornare il giorno successivo per scattare la foto che non erano ancora riusciti a scattare. Il maiale fu rigonfiato e questa volta fu richiamato il cecchino. Ma il cielo non era granché, e alla fine Powell decise di utilizzare una delle foto scattate il primo giorno, aggiungendoci a mano la foto del maiale. La copertina di Animals diventò una delle più famose dei Pink Floyd, se non della storia del rock. Per anni, fino al loro scioglimento nel 1995 (Waters se n’era già andato nel 1983), i Pink Floyd continuarono a far volare maiali gonfiabili durante i loro concerti. Nel 2011, in occasione dell’uscita di un’antologia di dischi dei Pink Floyd, fu fatta volare a Battersea una replica del maiale Algie.

Pink Floyd - Pigs On The Wing 

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