La lunghezza del titolo di una canzone può determinarne il successo



Ci avete fatto caso che negli ultimi anni le super hit hanno titoli brevissimi? Prendete ad esempio "Happy" di Pharrell Williams, "Hello" di Adele o "Work" di Rihanna. Pensate che sia solo un caso? 

Il sito Priceonomics.com ha effettuato uno studio per trovare un legame tra questi fattori utilizzando la classifica Hot 100 del mensile americano Billboard ed ha concluso che questa tendenza sarà sempre più frequente in futuro. 

Ciò che emerge dallo studio è che se fino a gli anni '90 il numero medio di parole in un titolo era mediamente tra i 3,76 ed i 3,64, dal 2000 in poi la media è iniziata a scendere e ora è si è fermata intorno ai 2,72. 

La spiegazione fornita è che, essendo l'ascoltatore medio sottoposto ad una offerta musicale sempre più ampia, la singola canzone, se vuole rimanere impressa nella memoria di chi ascolta, deve avere un titolo facile da ricordare e possibilmente ripetuto molte volte all’interno del testo. Una tendenza in costante aumento dimostrata anche dal paragone tra la tracklist dell’ultimo album "Purpose" di Justin Bieber, la cui media è di 2,3 parole per titolo e “Meet the Beatles” dei Fab Four la cui media è 3,75.

Infine classificando gli artisti per lunghezza del titolo, il podio spetta a Drake con una media di 2,47 parole per titolo cui segue Taylor Swift con 2,48 e Justin Bieber con 2,53. La cantante le cui canzoni hanno i nomi più lunghi tra i 40 presi in considerazione è Whitney Houston con una media di ben 5,59 parole per titolo. 

Tom Tom Club - Wordy Rappinghood: singolodi debutto del gruppo new wave statunitense pubblicato nel 1981 dall'etichetta discografica Island, primo estratto dall'eponimo album Tom Tom Club.


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