Il museo del punk più grande al mondo è qui
Immagine tratta dal sito punkmuseum.it
Migliaia di dischi, oltre 75.000, più di 9000 poster e manifesti, flyer, magliette, artwork, fotografie e oltre 10.000 fanzine e giornali. Una collezione che ripercorre con cura quasi maniacale i quarant’anni del punk.
E' il più grande museo del punk del mondo. E dove di trova?
No, non è a New York, non è a Berlino, nemmeno a Londra, ma bensì a Venezia dove sono custoditi articoli rarissimi e pezzi unici, come il poster realizzato a mano per il primo concerto dei Joy Division, dipinto da una studentessa di Belle Arti riciclando un largo foglio di carta su cui aveva disegnato lo schizzo di un paesaggio.
E ancora rarità come i master tape e l’artwork originale della copertina con il logo di Arturo Vega di “Rocket to Russia” dei Ramones, l’intera collezione di magliette del ’76 di Vivienne Westwood e acetati, rarissime matrici di dischi che nei casi qui presenti non furono mai pubblicati in seguito e possono quindi essere ascoltati unicamente attraverso questi supporti sonori.
Immagine tratta da Travelnews24
Vi chiederete allora perchè nessuno ne sa nulla. Semplice, perché questa è una collezione privata. Ma non temete, per poterla visitare è solo necessario fare una richiesta ai gestori del museo.
Attualmente l’ampliamento della raccolta continua attraverso le grandi aste (Sotheby’s e Christie’s fra le prime), ma la collezione è nata ormai qualche decennio fa, fra club londinesi raggiunti da Venezia dopo venticinque ore di treno e mercatini, frequentando chi le pagine del punk le ha scritte e chi ad esse ha contribuito.
Qui la storia del punk si respira in ogni angolo...quindi se vi capita di fare una gita a Venezia vi consiglio caldamente di fare una visita ad un museo che più normcore di così non si può!
Trovate più info su punkmuseum.it
The Adverts - On the Roof: Gli Adverts sono stati un gruppo punk inglese formatosi nel 1976 e scioltosi nel 1979 dopo aver pubblicato due album, il primo dei quali, Crossing the Red Sea with The Adverts da cui è tratto il brano, è stato definito forse il massimo capolavoro - almeno sotto il punto di vista strettamente musicale - del '77 inglese.
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