BUS #4: da Mumbai all'Uttar Pradesh
Nello scorso viaggio del nostro bus ci siamo fermati in India e allora è proprio da lì che ripartiamo per questo nuovo viaggio a bordo del Bus.
Phoolan Devi è nata il 10 agosto 1963 in una casta molto povera, i Mallah, casta di barcaioli, nella campagna della ragione indiana dell’Uttar Pradesh. I primi anni di Devi sono stati caratterizzati da numerosi episodi di abuso sessuale. Già a 11 anni fu data in sposa come da tradizione rurale ad un uomo trentenne che la stuprò ripetutamente; nonostante Devi più volte chiese alla famiglia di tornare a casa, fu sempre rimandata dal marito. Solo quando il marito trovò una seconda moglie le fu consentito di tornare ma poiché lasciare il marito era considerata una vergogna nei villaggi rurali, divenne bersaglio di avance sessuali da parte degli uomini. Il suo stato di emarginata portò la vergogna alla sua famiglia e il cugino per distanziarla la accusò di furto, cosa che le causò anche un periodo di prigione.
Poco tempo dopo che uscì dal carcere, Devi fu rapita da un gruppo di banditi, il cui leader provò a stuprarla ma fu ucciso nel tentativo dal suo secondo Vikram Mallah, che apparteneva alla stessa casta di Devi. Dopo questo episodio Mallah divenne il leader della gang e iniziò una relazione amorosa con Devi, con cui andò ad abitare.
Sotto il comando di Mallah la gang attaccò il villaggio dove il marito di Devi viveva e lo lasciò quasi morto sulla strada con una nota di avvertimento agli uomini più anziani di non sposare donne più giovani. Ma un po’ di tempo dopo due fratelli della casta più alta si ripresentarono nella gag dopo un periodo di vacanza e, appreso che il leader era stato ucciso se la presero con Devi ed iniziarono tensioni nella gang. I due invitarono nella gang altri banditi di casta alta e le forze all’interno del gruppo si capovolsero. Mallah proopose di dividere la gang in due ma i fratelli rifiutarono e vi fu una sparatoria dove Mallah rimase ucciso.
Devi 18enne fu portata nel villaggio con maggioranza di casta alta dai due fratelli dove subì uno stupro di gruppo. Riuscì a sfuggire grazie all’aiuto degli abitanti di casta povera e di due componenti della gang di Mallah, uno dei quali, Man Singh Mallah, divenne poi il suo amante.
Dopo sette mesi dalla sua fuga, il 14 febbraio del 1981, Devi ritornò con la sua gang al villaggio dove era stata stuprata per vendicarsi e 22 abitanti della casta Thakur, inclusi due dei suoi stupratori, furono radunati e giustiziati. La stampa dipinse il massacro di Behmai, come fu soprannominato, un atto di corretta ribellione delle caste più povere e Devi come una Robin Hood femminista. Le autorità di polizia indiane tuttavia ribadirono che non vi era nessun motivo per aiutare Devi.
Devi e i membri sopravvissuti della gang sfuggirono alla cattura per due anni, per giungere a negoziare una resa con il governo di Indira Gandhi. Nel febbraio dell’83 accettò di costituirsi alle autorità alle sue condizioni: poiché non si fidava della polizia dell’Uttar Pradesh chiese di essere arrestata dalla polizia del Madhya Pradesh, chiese che non fosse comminata la pena di morte a nessuno dei componenti la gang e che non avessero avuto una pena maggiore di otto anni. Infine chiese un piccolo appezzamento di terreno e che la sua famiglia fosse scortata dalla polizia per assistere alla sua consegna. Fu accusata di 48 crimini, incluso l’omicidio, rapina, incendio doloso, rapimento per riscatto.
Il processo fu prorogato per 11 anni, che passò in prigione, dopo i quali, nel 1994, su intercessione del leader della comunità di pescatori, il governo ritirò tutte le accuse pendenti contro di lei e fu rilasciata nel 1994. Nel 1996 si candidò alle elezioni con il Samajwadi Party e fu eletta al parlamento.
Il 25 luglio del 2001 fu assassinata a New Delhi da tre uomini di casta alta. Il principale sospettato, Sher Singh Rana, si arrese alla polizia. Rana ha affermato di aver ucciso Phoolan Devi per vendetta per gli uomini delle caste superiori uccisi nel massacro di Behmai. Nell'ultima sentenza, il 14 agosto 2014, il Tribunale ha condannato Sher Singh Rana al carcere a vita, tuttavia gli altri dieci imputati sono stati assolti.
Nel 1994 fu girato un film, con la regia di Shekhar Kapur, sulla sua vita fino al suo arresto, basato sul libro di Mala Sen intitolato India Bandit Queen: La vera storia di Phoolan Devi. Phoolan, nonostante fosse l’eroina nel film, si oppose fermamente alla sua uscita e provò a farlo vietare in India, minacciando di immolarsi davanti ad un teatro se il film non fosse stato ritirato. Tuttavia il film uscì nelle sale e la rese famosa a livello mondiale. Questo l’omaggio di King Khan e Natalia Avalon alla bandit queen indiana.
King Khan & Natalia Avalon- Phoolan Devi
Khan artista canadese di origini indiane che però dal 2005 vive in Germania, è stato membro di diverse band garage rock canadesi inclusi gli Spaceshits, band garage punk formata nel ’95 e con uno dei membri, Mark Sultan ha anche formato The King Khan & BBQ Show. Sempre con lui e con i 4 dei Black Lips ha anche formato un supergruppo gospel, gli Almighty Defenders. Ha collaborato con tantissimi artisti tra cui, tra l’altro, i Wu Tang Clan...
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