BUS #3: da San Pietroburgo alla Siberia




Nello scorso viaggio del nostro bus ci siamo fermati in Russia e allora è proprio da lì che ripartiamo per questo viaggio. Allacciate le cinture di sicurezza perché siamo nella patria della vodka!



Pensando alla Russia mi sono venute in mente alcune domande a cui non avevo risposta…tipo: perché le montagne, l’insalata e la roulette sono russe? 
Le montagne russe sono chiamate così perché in Russia se ne videro i primi esemplari. Ma la cosa divertente è che i russi le chiamano le “montagne americane”. Allo stesso modo, l’insalata russa è chiamata Oliviè, per via dello chef francese che la propose al ristorante Hermitage di Mosca. Il termine “roulette russa”, invece, si dice derivi dal racconto di Lermontov “Il fatalista” (contenuto nell’opera in prosa Un eroe del nostro tempo) cui l’ufficiale serbo Vulich si spara alla testa con una pistola carica. Per un incredibile colpo di fortuna, la canna era bloccata, e la farà franca, ma non per molto: la notte stessa verrà ucciso da un ubriaco.

Proprio l’abuso della più tipica bevanda russa, la vodka, uccide il 25% degli uomini russi sotto i 55 anni. Per questo motivo nell’85 Gorbachev avviò una campagna per ridurne l’abuso, che vide la chiusura di molti negozi di alcolici - solo a Mosca passarono da 1500 a 150 - e la limitazione all’acquisto di massimo due bottiglie a persona per volta. Il prezzo della vodka nel giro di due anni divenne altissimo. Così le persone iniziarono a bere dei sostituti che contenessero alcol, primi fra tutti profumi e colonie. E se inizialmente le persone li bevevano perché non avevano soldi, col tempo sono diventati la bevanda del popolo. Gli operai bevevano in media due bottiglie di profumo a testa al giorno. E non solo profumo: vernici pure, insetticidi spruzzati direttamente nella birra, prodotti per l’igiene orale tanto che il governo dovette emanare delle direttive su questi prodotti per sostituire la loro composizione con etanolo al posto del metanolo, che è altamente tossico. 

Ed è proprio la questa strana usanza alcolica russa a dare il via al nostro tragitto con i Buerak.

Buerak/Буерак- Soviet Perfume

“Amo il profumo sovietico, disprezzo quelli esteri, ne bevo circa due al giorno, e ricarico la mia vita di speranza”

Buerak/Буерак è una band post punk siberiana le cui sonorità impassibili e malinconiche ricordano gruppi come gli Smiths o nell’ambito russo i Kino. Formati da Artem Cherepanov e il chitarrista Alexander Makyeev, hanno debuttato nel 2014 con alcune uscite lo-fi. In questi album, Cherepanov canta disturbanti canzoni dalla prospettiva di un criminale nella immaginaria città siberiana di Ust-Chilim. La melanconia del gruppo è anche emblematica della loro generazione come lo sono stati i Kino negli anni ’80. Dopo i ricchi anni del petrolio, il paese è caduto in un ristagno economico con le due decadi di governo Putin e la gioventù è stata sotto stimolata con molti giovani che riempono il tempo con alcol, video games. I membri della band sono immersi in questa cultura come si capisce anche da una intervista rilasciata in cui dicono: "In Siberia tutti sono sfortunati, tutti hanno sogni non realizzati e opportunità perse". 



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