Quando Bowie... - Parte 1: Da Davie Jones alla rivoluzione della sessualità
Un omaggio al Duca Bianco, che è stato un vero unicorno. Non solo un grande artista, ma anche un uomo che ha influenzato tantissimi mondi diversi, musica, arte, cinema, moda, e molto altro come vedremo, ma soprattutto il mondo di ciascuno di noi, che l’ha amato e che ha accompagnato tanti momenti della nostra vita.
Allora ho pensato di ricordarlo come si fa con un vecchio amico scomparso, di cui si ricordano gli aneddoti....vi ricordate quando Bowie...?
Quando gli occhi di Bowie diventano differenti
Nato nel 1947 a Brixton col nome di David Robert Jones, inizia giovanissimo a suonare il sax prendendo lezioni dal sassofonista jazz Ronnie Ross. Il padre, Haywood Stenton Jones, è un impiegato da poco tornato dal fronte; la madre, Margaret Mary Burns, lavora come cassiera presso un cinema e ha già un figlio dal primo matrimonio, Terry, malato di schizofrenia. Terry a lungo sarà ricoverato a lungo in un ospedale psichiatrico e morirà suicida nel 1985. La malattia del fratellastro sarà per Bowie una vera ossessione per molto tempo, che vivrà sempre con la paura di impazzire e che esorcizzerà nel brano del 1993 il brano "Jump (They Say)".
Una caratteristica inconfondibile era che l'occhio sinistro aveva la pupilla dilatata in modo permanente. Ma non era nato così. Infatti, da ragazzo aveva preso un pugno in un occhio da George Underwood durante una lite per una ragazza. Lo stesso George Underwood che poi disegnò le copertine dei suoi primi album. Evidentemente l'episodio non incrinò l'amicizia e anzi donò a Bowie una caratteristica unica. Ed è proprio per la differenza di dimensione delle pupille che gli occhi di David apparivano di due colori diversi: la pupilla sinistra, che faceva sembrare l'occhio più scuro, era più dilatata e non rispondeva ai cambiamenti della luce, come invece faceva quella destra. Oltretutto, quello stesso occhio subì un altro incidente nel 2004 quando, durante un concerto ad Oslo, Bowie venne colpito da un lecca lecca a forma di cuore lanciato sul palco che gli finì piantato nell'occhio destro.
L'incidente del lecca lecca a Oslo nel 2004
Quando Bowie diventa Bowie
Nel 1964 esce il primissimo brano: Liza Jane/Louie Louie Go Home. All'inizio, con The King-Bees, sceglie il nome di Davie Jones, poi lo cambia per non essere confuso con Davy Jones dei Monkees.
Davie Jones & The King-Bees - Louie Louie Go Home
Sceglie, su consiglio del manager Kenneth Pitt il nome d’arte dall'omonimo "coltello Bowie" perché avrebbe avuto "dei pro e dei contro". Coltello che sua moglie, la modella somala Iman, ha tatuato sulla caviglia.
Il Bowie è un coltello pesante statunitense, il cui nome viene da James Bowie, pioniere e soldato negli USA del XVIII secolo che usava questa arma e che fu ucciso nella battaglia di Alamo. Il coltello è molto robusto, ha una lama enorme e molto larga che in alcuni esemplari supera i 20 cm ma può essere più corta. L'impugnatura è quasi sempre in corno, composto da due guancette laterali.
Lo stesso anno, la Bbc lo intervista in quanto fondatore della Società per la prevenzione della crudeltà verso gli uomini con i capelli lunghi. Bowie spiega il perché avesse fondato la società: "non è bello quando ti chiamano carina". Inizia quindi ad emergere il lato anticonformista di David, il suo spirito controcorrente nei confronti dell'omologazione della società.
La prima popolarità arriva nel 1969 quando dà alle stampe Space Oddity, canzone che arriva al numero 5 nella classifica inglese e che verrà usata dalla Bbc per la diretta del primo allunaggio. Il protagonista del brano, il "Major Tom" comparirà in tre canzoni di Bowie: Space Oddity (1969), Ashes to Ashes (1980) e Hallo Spaceboy (1995). Con quella canzone Bowie tentò anche l'ingresso nel mercato italiano cantando una versione scritta da Mogol, che stravolge maldestramente il significato del testo, dal titolo "Ragazzo solo, ragazza sola". Un vero delitto e un momento da dimenticare.
David Bowie - Ragazzo solo, Ragazza sola
Quando l’astronauta canadese Chris Hadfield ha cantato Space Oddity nello spazio
Nel 2013, per dire addio - o arrivederci - alla Stazione Spaziale Internazionale, il comandante della base orbitante ha eseguito una performance da vero artista. Uno dei video musicali più eccezionali mai realizzati, il primo registrato in orbita a circa 400 Km d'altezza ed arricchito dalle straordinarie immagini in alta risoluzione della Iss e della Terra vista dagli oblò della base. Un video davvero suggestivo.
Il video musicale di Space Oddity interpretato dall'astronauta Chris Hadfield
L'incontro fondamentale della carriera di Bowie è stato quello con il mimo e ballerino Lindsay Kemp, maestro anche di Kate Bush, nel 1966 e con cui ebbe anche una relazione: grazie a lui apprende i segreti del mimo e della messa in scena teatrale, elementi che saranno la base per le celebri personificazioni, Ziggy Stardust e il Duca Bianco.
Nel 1969, Bowie fonda una troupe di mimi e un ensemble di arte sperimentale e nel 1970 sposa la sua prima moglie, Angela Barnett della quale dirà: "L'ho conosciuta perché stavamo con lo stesso ragazzo". Il matrimonio durerà un decennio e regala a Bowie il figlio Zowie (poi ribattezzato Joe).
David Bowie, Angela Barnett e il figlio Zowie
Lo stesso anno Bowie fonda la band The Hype, i cui componenti erano tutti travestiti da supereroi. Il gruppo vede il debutto alla chitarra di Mick Ronson e Tony Visconti al basso: lo accompagneranno per lungo tempo durante la sua carriera, il primo come chitarrista il secondo come produttore e bassista. Abbigliato con vesti di seta multicolore, Bowie imbocca la strada del rock sensuale e ambiguo e aprirà la strada del glam rock.
David Bowie con The Hype
Quando Bowie rivoluziona l'approccio alla sessualità
Con la pubblicazione di The Man Who Sold The World nel 1970 Bowie appare per la prima volta in abiti femminili e con capelli lunghissimi nella copertina, che verrà censurata negli Usa. Un mix di hard-soul-rock con suoni duri e assoli indiavolati di chitarra che si alternano con brani più dolci e malinconici. E quella title track che un ventennio più tardi anche il grunge riscoprirà grazie ai Nirvana.
David Bowie - The Man Who Sold The World
Nel 1971, sull'onda del successo dei T.Rex di Marc Bolan in Inghilterra, esce il primo album palesemente glam-rock di Bowie: Hunky Dory.
E' il trionfo della leggerezza, del travestitismo dell'ambiguità sessuale: palate di lustrini e paillettes, stivaloni, tutine, boa di piume e rimmel. Sulla copertina un Bowie in posa da diva. Che sarà un ispirazione per tanti altri dopo, primo fra tutti Brian Eno (in "Taking Tiger Mountain (By Strategy)").
Sulle note di copertina di Hunky Dory, Bowie scrive: "Some V.U. White Light returned with thanks" ("Un po' di Luce Bianca dei Velvet Underground restituita con tante grazie") riferendosi all' influenza dei Velvet Underground e del loro brano White Light White Heat.". Queen Bitch è il brano dedicato a Lou Reed, dal cui stile urbano Bowie prende ispirazione; il termine queen, letteralmente regina, è ripreso dallo slang di strada nel senso di checca.
Quello che John Lennon chiamò il "Rock'n'roll col rossetto".
David Bowie - Andy Warhol: un'ironica descrizione del guru della pop-art
Bowie fu un vero pioniere della libertà d'espressione della sessualità: il 22 gennaio 1972 dichiara durante un'intervista al Melody Maker “Sono gay e lo sono sempre stato, anche quando ero solo David Jones”.
Una dichiarazione rivoluzionaria per l’epoca, visto che fino ad allora nessuna rockstar aveva mai ammesso pubblicamente la sua omosessualità, e che la società aveva atteggiamenti ancora molto repressivi nei confronti della comunità gay, costretta alla clandestinità. E' solo nel 1967, infatti, che il Buggery Act, che prevedeva il carcere per reati di omosessualità, fu abolita in Inghilterra; nel 1979 in Scozia. E sopravvive ancora oggi in diverse colonie inglesi.
A giugno del 1972 il cantante si presenta sul palco con i capelli rosso fuoco, tute attillatissime dai colori accesi, atteggiamenti ammiccanti nei confronti del suo chitarrista dell’epoca, Mick Ronson, e presenta al mondo il suo alter ego, Ziggy Stardust.
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