Nick Cave & The Bad Seeds - The Curse of Millhaven


Una cosa blu. Nessuno dei personaggi o dei protagonisti descritti nelle Murder Ballads di Nick Cave sono proprio sani di mente, dato che sono tutti assassini, vittime, o entrambi, e sono a volte così confusa che non è chiaro di che cosa si tratti. Ma il premio del più pazzo dell’album del 1996 va alla 15enne Loretta, detta “Lottie”, la voce narrante della maledizione di Millhaven. La canzone inizia violenta e intensa, con Loretta che descrive una serie di orribili e misteriosi incidenti che lasciano la città in preda al panico come ad esempio l'annegamento di un bambino, la decapitazione di un operaio (la cui testa ritrovata poi nella fontana della casa del sindaco) il ritrovamento di un cane inchiodato alla porta del suo padrone e l'omicidio di un'anziana signora accoltellata in casa sua. Presto salta fuori che è proprio lei l’artefice dei delitti ma mentre le altre murder ballads a questo punto terminano, qui succede di tutto. Loretta, infatti, confessa rabbiosamente una litania di crimini sempre più terribili, alcuni così ben nascosti che nessuno nella sua comunità lo ha minimamente sospettato. Il numero più alto di omicidi narrato nell’album, ben 23! E la descrizione che Cave fa di Loretta è paurosa: "I miei occhi non sono verdi e i miei capelli non sono gialli / E’ più il contrario/io ho una graziosa bocca sotto tutta la formazione di schiuma." Paura. 

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