Intervista a Simone Tempia: dentro la magione di Vita con LLoyd
Simone Tempia, illustrazione di Paolo Galletto
Il creatore di Vita Con Lloyd racconta ai microfoni di Normcore un po’ di curiosità su Sir e il suo maggiordomo immaginario e rivela in anteprima l’uscita di un libro dedicato.
Simone
Tempia, giornalista e scrittore, è colui che sta dietro ai dialoghi tra un sir
e l’immaginario maggiordomo nella pagina di Facebook "Vita con Lloyd". Una pagina
ricca di eleganza e educazione, che ha macinato likes su likes e che contrasta
con la banalità e la povertà di contenuti cui siamo abituati sulla rete. Ai
microfoni di Normcore, Simone ci spiega
com’è nato il progetto, ci racconta alcune curiosità su Sir e Lloyd e rivela la
prossima uscita del libro che raccoglie i loro dialoghi.
Illustrazione di Giovanni Esposito
Ciao Simone benvenuto a Normcore. Proprio
oggi hai pubblicato una vignetta a opera di Bruno Cannucciari, lo “zio” di Lupo
Alberto, per festeggiare le 50.000 persone che seguono Vita con Lloyd su
Facebook. Come è nato il successo di Vita con Lloyd?
Dopo
una notte in bianco, il mattino seguente con la mente ancora un po’ ovattata ho
immaginato di avere un maggiordomo di nome Lloyd e di ritrovarmi stupito nel
vedere che sul menù del giorno ci fosse una notte insonne. Da lì è nato un
dialogo a base di metafore che ho pubblicato sul mio profilo Facebook personale
e che ha ricevuto uno strano e inaspettato successo - e per successo parliamo
di 20 likes al posto dei soliti 3. Così ho capito che c’erano delle
potenzialità e da lì, parliamo del 2014, ho iniziato a scrivere i dialoghi.
Chi segue Vita con Lloyd si sarà fatto un
idea del suo aspetto. Ad esempio a me ricorda
Alfred di Batman. Ma il nome Lloyd da cosa viene?
Nella
tradizione anglosassone esistono sono due nomi che identificano la figura del
bartender e del maggiordomo: uno è Jeeves, legato ai romanzi di Wodehouse, e
l’altro è proprio Lloyd. Anche in Shining, nel film come nel libro, il
protagonista Jack Torrance chiama automaticamente il bartender immaginario Lloyd,
quasi in tono dispregiativo essendo il nome del servitore, senza in realtà chiedergli
come si chiama.
Ma se il nome proviene anche da Shining
stiamo dicendo che Sir, come Jack Torrance, ha un lato oscuro?
Certo! Oscurissimo! E’ uno dei lati che viene colto meno
all’interno dei dialoghi ma in tutto quello che faccio vi è sempre una vena di
inquietudine e oscurità. Non è sempre facile coglierla ma si tratta comunque di
una grande casa vuota in cui i due protagonisti dialogano. Cosa c’è di più
inquietante?
Effettivamente. Ciò
significa che questa magione rappresenta la tua interiorità?
La magione è un luogo dove ci si trova e ci si sente soli.
Tutto nasce da moti dell’anima miei personali: sono una persona con un’emotività
grossa e ingombrante che mi potrebbe spingere a gesti esagerati o dire la cosa
di troppo quando basterebbe anche solo riflettere. Di fronte ad alcuni
sentimenti ci sentiamo tutti come dentro a una grande casa vuota dove la nostre
voce rimbomba e non c’è nessuno a cui chiedere un consiglio. Da questo nasce la
figura del maggiordomo immaginario: una persona fidata con cui poter dialogare
e sentirmi meno solo di fronte a certe cose.
Illustrazioni di Valeria Bertolini
Lloyd è una figura
dolce, delicata a cui è facile affezionarsi.
Non è così dolce, è anche un po’ pungente e a volte un po’
tranchant. Non lo considero tanto una figura paterna ma quasi più un nonno: i
nonni hanno un po’ perso quel senso di paternità e possono dirti le cose come
stanno e a volte tirarti le orecchie.
E come non amare
Lloyd…anche perché pare che faccia ottimi cocktail!
Eccome! E’ Il miglior barista da Timbuctù a Portland, Oregon
o, se preferite, Maine!
Hai iniziato da oltre
un anno una collaborazione con diversi illustratori, molto conosciuti. Com’è
nata questa intesa?
Il mondo di Lloyd è bello perché è vario. Nella grande magione sono stati ospiti tanti
illustratori: Jacopo Rosati, Diego
Zucchi, Massimo Giacon, Bruno Cannucciari, Cristina Portolano, Valeria
Bertolini, Paolo Masiero senza dimenticare il grande Bruno Bozzetto. Sono tante
le persone che si sono trovate a dialogare con il mio maggiordomo. E credo che uno
dei punti di forza sia che non ho mai voluto dare indicazioni a loro. Ho
lasciato che la loro immaginazione entrasse liberamente in questa casa e che
immaginassero come volevano Lloyd e Sir.
Ed è la sua peculiarità.
Ognuno s’immagina Sir e Lloyd in un certo modo che non è il tuo, è di tutti.
Esatto è di tutti perché non è di nessuno. La bellezza di
questo progetto è che ho cercato da subito di non diventarne proprietario,
inteso come metterci le mani sopra con l’intento di tenerlo solo per me e così
soffocarlo. Forse è questa la fortuna di un personaggio immaginario: quando esce
dalle sfere di competenza e di proprietà dell’autore ed entra nella mente e
nell’immaginazione di tutti. Non avere un egoismo verso le proprie creature
immaginarie è, secondo me, l’unico modo in cui si possa lasciare che i propri
personaggi viaggino oltre le sfere della propria quotidianità ed influenza, che
è irrilevante rispetto al mondo
Sono, infatti,
sentimenti in cui tutti si possono rispecchiare. I tuoi lettori fanno commenti
meravigliosi, si aprono, raccontano fatti personali. È una sorta di psicologia
quella di “Vita con Lloyd”.
Un luogo che abbiamo creato grazie ai lettori - a cui sono sempre
molto grato - che hanno dimostrato di essere eccezionali nel creare un ambiente
sicuro, elegante, in cui poter parlare. Una sorta di salotto molto esteso in
cui un certo tipo di cinismo e di aggressività sono banditi non per partito
preso ma perché semplicemente inutile. Che senso ha essere aggressivi quando ne
è pieno il mondo specialmente internet e soprattutto Facebook? Perché non creare
una piccola alternativa? E’ un luogo dove si sta bene. Usando una parola
vecchia: la buona educazione.
Di cui sei un portatore
sano.
Quello elegante e saggio non sono io realmente ma Lloyd. E’
uno sforzo per me, come per le persone sulla pagina, essere all’altezza dei
lettori di Vita con Lloyd. Uno sforzo che faccio per amore.
Illustrazione di Jacopo Rosati
Una curiosità, visto
che a Normcore di parla soprattutto di musica. Qual è il rapporto di Sir e
Lloyd con la musica? Che cosa ascoltano nella magione?
Ascoltano un po’ di tutto. Oggi ad esempio ascoltano Frank
Ocean, Challeng Orange, non quello nuovo visto avevano voglia di qualcosa di
vecchio, ma ascoltano tante colonne sonore, un po’ di tutto ma sempre a ritmi
abbastanza lenti, musica da ambiente. C’è un grande grammofono che gira in
questa magione immaginaria.
Quindi nella magione
non si balla?
Visto che siamo soli nella magione non è così facile ballare.
Le scene alla Tom Cruise in Risky Business non sono all’ordine del giorno.
Progetti per il
futuro?
Tanti
e molto grossi. Dopo due anni la prima cosa che mi sono imposto di fare è
essere felice.
Poi,
lo dico per la prima volta in anteprima sulle frequenze di Radio Città del Capo,
uscirà un libro su e di Vita con Lloyd edito
da Rizzoli Lizard che vedrà all’interno tante piccole sorprese. Un libro di
testo con i dialoghi di Vita con Lloyd, alcuni che i lettori già conoscono e
moltissimi totalmente nuovi. Non dico che sia l’arrivo di un percorso ma è un
ottimo punto di inizio per qualcos’altro. Ci tengo a tal proposito a
ringraziare Pasquale La Forgia che ha capito l’anima di questo progetto e
Simone Romani che l’ha reso possibile: si è creato qualcosa di profondamente
legato e rispondente all’anima e all’eleganza di Vita con Lloyd senza risultare
a contempo vecchio polveroso come invece tendo a essere io. Io sono un vecchio
signore dell’Ancien Régime quindi
avrei optato per un libro rilegato in marrone con carattere dorato, ma forse
darebbe stato un po’ troppo.
Un ringraziamento speciale va anche a chi mi aiuta a portare
avanti ogni giorno Vita con Lloyd perché, pur essendo l’unico autore, ho dei
meravigliosi compagni di magione che curano tutti gli aspetti pratici: Valentina
Pederiva, Paolo Madeddu e Andreina Lombardi Bom.
Essendo l’uscita del
libro una esclusiva riservata ai microfoni di Normcore, puoi anche rivelarci
quando uscirà?
A metà novembre! E quindi un ottimo regalo di Natale. Se
Lloyd mi sentisse fare pubblicità così mi bacchetterebbe ma in questi casi lo
mando a stirare il corredo di eleganza e di buoni sentimenti.
Illustrazione di Cristina Portolano
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