Le sukeban giapponesi: il sesso forte!


Questa settimana parliamo di paura e allora vediamo la storia di un gruppo di ragazze che non solo non aveva paura, ma che, al contrario, ne faceva parecchia, come racconta Vice.
Le sukeban erano gang di sole ragazze che negli anni Settanta terrorizzavano le compagne di scuola e la società, ma sono anche diventate il prototipo cinematografico di donna forte e contro le regole. Dovete sapere infatti, che i punk Yanki e i biker Bōsōzoku del Giappone di oggi devono la loro riottosa indipendenza alle girl gang degli anni Settanta. Mentre la yakuza dava vita ai suoi brutali metodi di fare giustizia, la sua controparte femminile nascondeva rasoi e catene sotto le lunghe gonne e le camicette col fiocco. Al picco della popolarità, le affiliate a questo gruppo erano decine di migliaia.


La cosa inusuale era che nella yakuza le donne non avevano alcuna autorità ed erano pochissime. L'esistenza di gang di sole donne è stata una cosa molto strana nella cultura criminale sessista e maschilista giapponese. Ma nel mondo in quegli anni si parlava di femminismo e liberazione, e forse allora si è iniziato a pensare che le donne hanno lo stesso diritto di essere stupide, promiscue, ardimentose e violente che hanno gli uomini.

Anche se commettevano piccoli crimini e risse con gang rivali, le sukeban rispettavano rigidamente il loro codice etico: ogni gang aveva una gerarchia e punizioni particolari - per esempio le bruciature di sigaretta erano considerate una piccola pena per aver rubato un fidanzato e aver mancato di rispetto a un altro membro. Detto questo, erano tutte ragazze con una morale, e ci si attenevano. La lealtà era il primo dei valori. E, anche se erano arrabbiate con il mondo, almeno erano arrabbiate insieme.


Come molte altre sottoculture giapponesi, le sukeban avevano un loro look distintivo. Al netto di tutte le modifiche fatte in casa, la loro uniforme ingannevolmente innocente consisteva in una gonna lunga a pieghe (in segno di protesta contro il ritratto sessualizzato delle adolescenti dominante al tempo), un fazzoletto da marinaio annodato sotto il collo, e le Converse. Completo di spillette, bottoni e armi di vario tipo, il loro look è diventato iconico e ha ispirato una serie di film sulla violenza femminile che al tempo catturavano il pubblico.

L'eredità delle sukeban è forte: quella che era iniziata come una gang di ladruncole con l'aiuto del boom economico e della crescente esposizione mediatica è diventata una componente essenziale della rappresentazione delle donne negli anni Settanta. Sono diventate la rappresentazione delle dicotomie sociali, culturali e politiche della società giapponese del tempo. E non finisce qui. Amate o odiate, queste ragazze erano ovunque e, a seconda della posizione che uno ricopriva nella società giapponese di allora, trasmettevano un messaggio di apertura e potere o un messaggio da temere.

Sono stati fatti moltissimi film, fumetti, libri, anime, e anche versioni porno di tutti i prodotti dedicati alle sukeban. Nonostante ciò, in Giappone oggi l'eredità delle sukeban si è assopita. È difficile trovare articoli e materiale su queste donne; se i loro nomi sono ancora noti, la loro influenza è stata diluita dalle nuove ondate culturali straniere. 

La stessa cosa si può dire per il cinema. Anche se le sukeban sono ancora molto presenti nei cartoni animati per bambini, oggi la loro essenza è rappresentata soprattutto da film occidentali come Kill Bill.

Insomma cari ascoltatori sesso debole un accidente…capito?


The Prizefighters - Sukeban



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